Cervello destro, sinistro, superiore o inferiore?

Ciò che gli psicologi e i neuroscienziati sanno del cervello è che non ne sanno poi molto. Un grande cavallo di battaglia di chi vuole mostrare di conoscere il funzionamento del cervello è la famosa divisione cervello destro-cervello sinistro.

Il “
cervello sinistro” è quello maggiormente specializzato nella logica, nel linguaggio, mentre il “cervello destro” ha a che fare con la creatività e l’intuito.

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Ma se è vero che uno dei due emisferi può essere dominante, queste due parti del cervello sono collegate da un fascio di neuroni, chiamato corpo calloso (circa 250 milioni di fibre nervose), che le mette costantemente in relazione, consentendone l’interazione; quindi non ha molto senso parlare di cosa fa una parte o cosa fa l’altra, e questa divisione è solo un modo per semplificare il funzionamento cerebrale.

La cosa veramente importante da capire è
in che modo le varie parti interagiscano.

Un interessante libro del neuroscienziato Stephen Kosslyn propone, con molta cautela, una differente distinzione. L’autore parla di
cervello superiore e cervello inferiore, non nel senso di migliore o peggiore ma in riferimento alla posizione che queste due parti occupano all’interno della scatola cranica.

Volendo semplificare, la parte
superiore si occupa di preparare i “piani” attraverso i quali interagiamo con l’ambiente, li esegue e esamina i risultati per poi modificarli. In pratica ci aiuta anche a capire gli obiettivi che sono alla nostra portata.

La parte
inferiore è in grado di fare una sintesi di tutte le informazioni sensoriali, di classificarle e permetterci quindi di dare senso a ciò che vediamo intorno a noi nell’ambiente.

L’autore naturalmente precisa come
non potremmo vivere neanche un minuto senza una delle due parti. Le usiamo costantemente insieme, in funzione del contesto nel quale ci troviamo.

Le possiamo usare al minimo o usarli in maniera opzionale, ovvero una delle due parti può essere usata maggiormente in un dato contesto.

Kosslyn fa l’esempio della scelta di un ristorante in una città a noi sconosciuta. Possiamo scegliere il ristorante scegliendo semplicemente il più vicino, usando al minimo le due parti, oppure decidere di prendere in considerazione una serie di fattori come la vicinanza, le recensioni, le persone che vediamo all’interno, il tipo di macchine parcheggiate all’esterno. O ancora, possiamo semplicemente fidarci delle nostre sensazioni nella scelta.

Naturalmente anche in questo caso si tratta di una distinzione solo teorica, ma potrà probabilmente essere utile nella ricerca della risposta alla domanda cui gli esseri umani stanno tentando da molto tempo di rispondere, ovvero "
come funziona il cervello?"

fonte:
web
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